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Ambiente e Natura

Po, un fiume di plastica

Una nuova ricerca sottolinea il valore delle microplastiche disciolte nelle acque del Po e Torino contribuisce grandemente ad aumentarne il valore

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Il nostro Po sta soffocando.
A dirlo è una ricerca autorevolissima della European Research Institute in occasione della quinta edizione del Keep Clean and Run, un evento di sensibilizzazione ambientale giunto quest’anno alla quinta edizione.
Sono state create sette “tappe” dalla sorgente al Pian del Re fino alla foce in provincia di Rovigo, con ben due checkpoint all’entrata e all’uscita della periferia torinese ed i dati non perdonano. L’acqua del Po entra infatti a Torino con già 20 kg di più o meno piccoli frammenti di plastica, attraversano la nostra città e ne escono con ben 3000 kg.
Gli esperti aggiungono che la stima è stata fatta per difetto, considerando solo le acque che scorrono più in superficie e non prendendo in considerazione i residui del letto del fiume.
Lo studio inoltre considera solo le pastiche di piccole dimensioni, non prende in considerazione i rifiuti veri e propri che pure abbondano.
Il vero problema è che non siamo in grado di fornire una soluzione definitiva che riduca significativamente l’inquinamento del nostro fiume, in modo da passarlo alle future generazioni il più bello possibile. L’unica cosa che è attualmente fattibile è agire, nel nostro piccolo e nelle nostre singole scelte, per cercare di ridurre al massimo l’uso della plastica e può sembrare un discorso da ambientalisti dell’ultima ora, ma i numeri sono davvero sconvolgenti.

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