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Cronaca Live

La rivolta dei commercianti di canapa parte da Torino

Sta vendendo in questi giorni luce un’associazione che mira a chiedere di definire univocamente le linee guida del settore.

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Ne abbiamo visti, per un po’, spuntare come funghi in ogni zona della nostra città. Un nuovo trend che avrà incuriosito chiunque.
La legalizzazione di prodotti a base di canapa, con un valore di thc al di sotto dello 0,6% aveva aperto la strada a tutta una serie di nuovi business.
Senza l’effetto stupefacente, infatti, la canapa trova anche solo in cucina, svariatissimi usi. E chi non ha mai sentito qualche buona vecchietta piemontese coltivarne una per insaporire il sughetto?

La sentenza che ha ribaltato la situazione

Da qualche mese, tuttavia, una sentenza della cassazione, ha ribaltato tutta la situazione, facendo davvero tremare centinaia di imprenditori che in questi negozi ci hanno investito e ci credono tutt’oggi.
Diversi sono i casi, nella nostra città, di retate in questi negozi e si confisca della merce, anche solo a scopo di verifica, con tanto di denunce di spaccio da parte delle autorità competenti.

La rivolta dei negozianti

Ebbene, giustamente i negozianti non ne possono più ed è a Torino il centro dell’organizzazione che stanno tirando su, con tutti gli avvocati del caso, perché vengano loro finalmente chiarite le linee guida precise di come agire. Vivere alla giornata, con la consapevolezza che presto o tardi arriverà il controllo a distruggere tutti gli affari non è comprensibilmente più una situazione accettabile.

Un baratro senza risposte

Si può essere contro la legalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere quanto si vuole, ma è da ammettere che il gap lasciato dalla nuova legge e dalla seguente sentenza della cassazione, lancia l’intero settore in un baratro senza risposte.

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