La Fontana dell’Acquedotto dell’Eremo e la storia celata

Il colle dell’Eremo, a Torino, è conosciuto dai più per via delle grandi antenne trasmittenti, la primissima postazione televisiva RAI in Italia. Il trasmettitore principale fu costruito dall’esercito degli Stati Uniti per prove militari e una volta lasciato in disuso, nel 1945, venne presto riutilizzato dalla RAI, per rimanere poi in attività addirittura fino al 2009.

Ma il colle dell’Eremo dovrebbe essere meglio noto anche per un altro primato, il cui senso si è sicuramente perso nella tecnologia odierna, che per il 1955 fu un passo avanti non da poco: la Fontana dell’Acquedotto dell’Eremo.
Leggende metropolitane parlano ora di quella stele da cui non scorre più acqua, come un monolite magico, esoterico, ma non c’è niente di meno realistico.

Sono ormai decine di anni che da quella fontana non scorre più acqua ed è abbandonata a se stessa, maltrattata dai pennarelli dei ragazzi di strada, invero poco artistici in questa occasione. Lo scopo per cui venne creata però, fu ben altro: lasciare ai posteri la memoria di una grande conquista tecnologica del dopoguerra, anche se a parlarne oggi molti riderebbero.

Con la diffusione dell’automobile degli anni ’50, i cittadini di Torino iniziarono infatti a guardare alle colline torinesi come punti di ristoro dall’asfissiante calura della città sempre più industrializzata. I costruttori sono sempre più interessati a edificare nella zona, ma… manca l’acqua.
Non si è mai riusciti infatti a portare l’acqua al di sopra dei 400 metri d’altitudine e il colle dell’Eremo supera i 600.

E’ il 30 maggio 1955, quando in pompa magna tutte le massime autorità cittadine in cerimonia accendono la fontana dell’Eremo, con tanto di Cardinale pronto a benedirla.
Una storia che ormai oggi è dimenticata, superata e imbruttita dalla noncuranza generale. Un vero peccato. 

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