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Salute

Migranti, ordine dei medici: «noi piemontesi siamo più pericolosi»

Davvero c’è il rischio che aumentino i contagi a causa dei migranti? Secondo l’ordine dei medici potremmo essere più pericolosi noi piemontesi. Ecco perchè

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TORINO – «Evocare il rischio di contagio da Covid per ridurre l’assegnazione di migranti al Piemonte è fuorviante e scorretto. Come medici, senza voler entrare nel merito di scelte politiche, ci piacerebbe vivere in una regione che conosce, e ha tra i suoi valori più forti, la solidarietà nei confronti delle persone fragili». Il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, commenta così le affermazioni sui migranti del governatore del Piemonte, Alberto Cirio.

Covid e migranti

«Arriviamo da mesi terribili, siamo state una delle regioni più colpite dall’emergenza e stiamo raggiungendo, a fronte di sacrifici enormi, un equilibrio sanitario che non può essere messo a rischio in questo modo», ha affermato il governatore a proposito dei nuovi arrivi di migranti in Piemonte. «La realtà è che il tasso di positività al Covid tra i migranti è intorno all’1,5%», ribatte Giustetto, in una nota firmata anche dal professor Paolo Vineis, epidemiologo dell’Unità di crisi regionale. «Ogni migrante che giunge in Italia è sottoposto a tampone e posto in isolamento se positivo e in quarantena se negativo – aggiungono -. Prima di essere trasferiti e distribuiti tra le regioni, sono sottoposti a test sierologico. All’arrivo a Torino sono nuovamente sottoposti a tampone e posti in isolamento fino a quando giunge il risultato. Per tutti questi motivi, i migranti irregolari sono forse le persone più controllate e l’ultimo problema nel contenimento della pandemia. Forse siamo più ‘pericolosi’ noi due, veri piemontesi, che non abbiamo fatto né tampone, né sierologico».

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