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Truffe online: oltre 220 siti vendevano false assicurazioni auto. Il video che smaschera la truffa

Operazione Fake insurance della Guardia di Finanza. Smantellata rete di falsi broker assicurativi RC auto online. Molte persone truffate e giro d’affari milionario. Un video inchioda i truffatori

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Truffe online assicurazione auto

Scoperti oltre 220 i siti Internet di false assicurazioni auto. I siti, privi di autorizzazione da parte dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) erano stati creati ad hoc con l’unico scopo di truffare: un business milionario che ha visto migliaia di cittadini indotti ad acquistare polizze assicurative per la responsabilità civile della propria auto perché all’apparenza molto convenienti, ma che in realtà non offrivano alcuna copertura, spiega la Guardia di Finanza che ha coordinato l’operazione Fake Insurance.

Oltre al danno, la beffa

I cittadini che ignari hanno acquistato la polizza assicurativa, oltre al danno derivante dal raggiro, rischiavano il sequestro del veicolo, il ritiro della patente o addirittura una denuncia, nel caso avessero un sinistro o a seguito di un controllo di polizia.

Erano “presenti” le più famose compagnie assicurative

Per essere credibili, i siti dei broker truffatori promuovevano le false RC Auto con i loghi delle principali compagnie assicurative, simulando persino un impeccabile servizio “online” di assistenza al cliente con un risparmio sostanziale rispetto agli operatori onesti sul mercato – prosegue la nota della Gdf. Anche le tecniche di occultamento adottate dai criminali erano particolari, per esempio, i Registrant dei portali truffaldini erano quasi sempre cittadini vittime di furto d’identità e spesso tra coloro che avevano acquistato una polizza. Inoltre, le utenze telefoniche utilizzate per le Chat e i relativi account di posta elettronica erano intestati a prestanomi.

I truffatori

Per identificare i 44 responsabili della truffa, gli uomini del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza hanno dovuto ricorrere ad accertamenti finanziari sugli strumenti di pagamento (quasi sempre Carte Postepay) indicati dai criminali nei siti per ricevere il premio delle false polizze assicurative. La relativa analisi dei flussi e delle movimentazioni economiche in entrata e uscita ha consentito di quantificare il raggiro in oltre 3 milioni di euro. Alla fine, gli esiti dell’Operazione “Fake Insurance”, coordinata sin dal 2019 dalla Procura della Repubblica di Milano, nelle persone del Procuratore della Repubblica, dott. Francesco Greco, del Procuratore Aggiunto, dott. Eugenio Fusco e del Sostituto Procuratore, dott. Christian Barilli, hanno portato alla identificazione e denuncia dei 44 responsabili del raggiro.

Il video con le prove della truffa

Coinvolti anche i provider e i motori di ricerca

Per la prima volta in Italia, sottolinea la Gdf, le indagini si sono orientate anche sulla responsabilità in concorso degli Internet Service Provider (ISP) e dei “colossi del Web”, ovvero i principali motori di ricerca internazionali. Considerata la particolare sensibilità dei dati che i truffatori chiedevano per simulare la vendita della polizza (documenti di identità e del veicolo), gli ISP sono stati segnalati anche per trattamento illecito dei dati in quanto tali informazioni venivano conservate su server all’estero, in violazione alle norme del codice della privacy.

Immagine di copertina rappresentativa. Credit: pixabay-Khusen Rustamov

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