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Salute

OMS: il virus accelera, è record di casi. Il virologo Crisanti «Seconda ondata certa»

Covid 19, dall’Oms dati preoccupanti e secondo il virologo Crisanti dovremmo aspettarci una seconda ondata in autunno

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Pandemia Covid nel mondo accelera

Nel mondo il Covid 19 non accenna a diminuire, anzi. Secondo l’Oms accelera ed è record di casi. Solo l’Italia pare per il momento essere una sorta di isola felice (o penisola, in questo caso). A tal proposito, però, il virologo Crisanti avverte che la «seconda ondata», prevista per l’autunno, «è certa».

Il virus che accelera

La pandemia di Coronavirus Covid 19, anziché smorzarsi come sembrerebbe vista dal nostro Paese, sta invece accelerando. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nella sola giornata di ieri ha registrato oltre 183mila nuovi casi, un numero ritenuto assai elevato e che non fa ben sperare. In totale, secondo i dati della John Hopkins University, dall’inizio dell’emergenza ci sono stati nel mondo quasi 9 milioni di casi, con più di 468mila morti.

Una crescita esponenziale

Guidata dai numeri preoccupanti dell’America Latina e dell’India (ma anche gli Usa non sono messi bene), la pandemia pare avere una crescita esponenziale. Nel solo Brasile i decessi hanno superato i 50mila. E i contagi sfiorano il milione. Negli Usa, i morti sono già circa 120mila, con oltre 2,2 milioni di casi.

I casi Cina e Germania

Dal fronte asiatico, da dove è iniziato tutto, si viene a sapere che dopo un nuovo focolaio, le misure di contenimento pare stiano funzionando. I casi confermati ieri sarebbero 18 (ventidue in meno del giorno precedente. Di questi, nove arrivano da Pechino e due dalla vicina provincia di Hebei. Altri sono provenienti dall’estero.

In Europa, a preoccupare è la Germania, uno dei primi Paesi dell’UE ad aver allentato le misure di contenimento e le restrizioni. Come si sa, negli ultimi giorni l’indice di contagio R0 è schizzato a 2,88 per via dei nuovi focolai, di cui il principale è legato al mattatoio di Toennies, in Renania del Nord-Westfalia, con i suoi 1.000 casi tra gli addetti.

L’avvertimento del virologo Crisanti

Il direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, ha lanciato un avvertimento. Anche se l’Italia, come accennato pare essere un’isola felice, potrebbe non esserlo ancora per molto. Secondo il virologo «Qualcosa non sta funzionando». È vero, prosegue, «i numeri dell’epidemia ora sono bassi, però c’è un elemento che ci deve fare molto preoccupare. I nuovi casi non diminuiscono da settimane e gli scostamenti sono poco significativi».

Attenzione all’autunno

Se è vero che il virus è sensibile al clima, quanto si sta facendo ora non è abbastanza. Secondo Crisanti, «avremmo dovuto sfruttare queste settimane per portare vicino a zero i casi positivi, in modo da ridurre al massimo la base di infetti per quando tornerà il freddo e la situazione climatica sarà favorevole a Sars-CoV-2. Non ci stiamo riuscendo. Non va bene».
E le previsioni non sono così confortanti: «Siamo fortunati che il virus pare sensibile alle condizioni climatiche, altrimenti eravamo rovinati. Ma ciò che ci sta salvando ora, non ci salverà in autunno-inverno», conclude Crisanti. Dobbiamo iniziare a preoccuparci?

Immagine di copertina credit: pixabay-Alexandra_Koch 

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