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Salute

Coronavirus, Confintesa Sanità: «stiamo nascondendo la testa come gli struzzi»

Il dietro le quinte che non conosciamo: gli ospedali minacciano la chiusura, gli operatori sanitari stanno terminando mascherine e disinfettatati. Siamo davvero pronti a fronteggiare quest’emergenza sanitaria? La “denuncia” di Confintesa Sanità

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Coronavirus Confintesa Sanità

È inutile negarlo, magari compiendo il bel gesto dello struzzo nascondendo la testa nella sabbia, che siamo di fronte ad una situazione insostenibile. La sanità pubblica depauperata di risorse dovrà fronteggiare l’allarme Coronavirus.

Pericolo chiusura presidi ospedalieri

I vari piani di rientro le spending rewiew e i tagli di risorse mirati a colpire la sanità pubblica hanno impoverito i nostri presidi ospedalieri minacciandone addirittura la chiusura è quello che stava succedendo in Piemonte con l’Amedeo di Savoia, oggi punto nevralgico di smistamento dei pazienti colpiti da Coronavirus.

Niente mascherine e disinfettanti per gli operatori sanitari

Si chiede a medici e infermieri di compiere il gesto eroico ma nella fattispecie negli ospedali mancano i dispositivi di protezione individuale le famose mascherine fp3, fp2 che servirebbero agli operatori come barriera protettiva per evitare il contagio inoltre a scarseggiare sono anche i disinfettanti da utilizzare tra un paziente e un’altro ma a ciò si potrebbe ovviare con un buon lavaggio delle mani.

Il segretario di Confintesa sanità funzione pubblica Lippo Francesco e il segretario generale di Confintesa sanità Domenico Amato non sono mai stati d’accordo con la politica attuata fin’ora, si è sempre chiesto di investire sulla sanità pubblica in quanto chiamata in prima linea a dover fronteggiare a situazioni d’emergenza come questa.

Bisogna investire sul personale

Bisogna investire sulle assunzioni di personale per evitare situazioni avvenute nel Lodigiano dove molti colleghi infermieri non riescono ad avere il cambio continua Francesco Lippo, e soprattutto non prendere la situazione sotto gamba visto che l’Italia è al momento il terzo Paese del mondo per numero di contagi: di fatto, sotto questo profilo, è un Paese asiatico e non europeo, risultando addirittura più contagiato rispetto all’orientalissimo Giappone. Vero è che, nel caso dei virus, si può ragionevolmente sostenere che solo chi cerca, trova: chiaro, dunque, che a fronte dei tanti tamponi eseguiti, si trovino più casi positivi.

L’emergenza che la patria sta vivendo pone in evidenza, una volta di più, la follia della ragione liberista

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